Sapete che per me il cibo è una questione di gusto, ma anche di etica. Ecco perché oggi voglio raccontarvi della mia esperienza da Carbonè Meat House, la braceria sostenibile di Palma Campania che unisce la tradizione della carne alla consapevolezza di una filiera rispettosa dell’ambiente e degli animali. Un posto dove il fuoco della brace non è solo un mezzo di cottura, ma un rito che esalta il sapore e la qualità della materia prima.
LA FILOSOFIA DI CARBONÈ: RISPETTO E QUALITÀ
Entrando nel locale dei fratelli Mario e Pietro Carbone, si percepisce subito la passione che anima il loro lavoro: cura artigianale, selezione attenta delle carni e una storia che attraversa tre generazioni di maestri macellai. “Selezioniamo solo animali allevati in maniera naturale, rispettando il loro benessere e l’ambiente”, mi racconta Mario, mentre Pietro, con l’entusiasmo di chi ama il proprio mestiere, è già pronto a guidarmi nella scelta del taglio perfetto.
La proposta della casa è un vero paradiso per gli amanti della carne: frollature audaci, tagli pregiati e una selezione che punta all’eccellenza. Dalla vetrina, oltre alla carne, si possono scegliere anche salumi e formaggi locali, accompagnati da mieli e confetture vesuviane. Un dettaglio che non passa inosservato a chi, come me, ama esplorare i sapori autentici.
IL MENU: TRA TRADIZIONE E CREATIVITÀ
Non è stato facile scegliere tra le tante proposte del menù, ma ho deciso di lasciarmi guidare dall’istinto (e dai preziosi consigli di Pietro). Ho iniziato con la “Tartare Carbonè” di manzetta piemontese, accompagnata da una sorprendente salsa di nocciole, capperi fiore, pepe nero e senape di Digione. Un’esplosione di gusto, dove la dolcezza della nocciola si bilancia perfettamente con la sapidità dei capperi e la nota pungente della senape.
A seguire, ho provato il “Carpaccio Carbonè”, servito con una crema di caciocavallo podolico, pomodorini semi-dry e insalata riccia. Un piatto che dimostra come la semplicità possa essere straordinariamente sofisticata.
Ma il cuore pulsante della cucina è, ovviamente, la brace. E qui si apre un mondo di possibilità: costate di manzetta beneventana, angus, riserva Carbonè galiziana con una frollatura minima di 40 giorni, e perfino il pregiatissimo kobe giapponese. Ho scelto una costata di angus, cotta alla perfezione: una crosticina croccante all’esterno e un cuore tenero e succoso, esaltato solo da un pizzico di sale grosso.
Per accompagnare, contorni di stagione e i grandi classici della cucina campana, come genovese e ragù, oltre a una selezione di dolci che farebbe capitolare anche i meno golosi: io non ho resistito al lingotto al caramello salato.
L’ATMOSFERA: CALORE E ACCOGLIENZA
Carbonè non è solo un luogo dove si mangia bene, è un’esperienza. L’accoglienza è calda, il servizio attento, il locale curato nei dettagli. Raffaella D’Ambrosio e Alfredo Falciano, diretti da Gina Memmolo, gestiscono con maestria la sala, che conta 35 coperti all’interno e 50 nel dehor. In cucina, gli chef Luigi Guarna e Michele Langella danno vita a piatti che rispettano la tradizione, ma con quel tocco contemporaneo che rende ogni assaggio speciale.
E poi c’è la carta dei vini: ben 450 etichette, con una selezione che punta sui rossi senza disdegnare interessanti incursioni nel mondo dei vini naturali e degli champagne.
IL MIO VERDETTO
Se amate la carne e volete gustarla in un luogo dove la qualità è una missione e il rispetto della materia prima è una filosofia, Carbonè Meat House merita decisamente una visita. Io ci tornerò sicuramente, magari per provare altre frollature e abbinamenti. E voi, siete pronti a lasciarvi conquistare dal profumo irresistibile della brace?
Carbonè Meat House
📍 Via Trieste, 147 – Palma Campania
📞 08118280407
🕰 Orari: Lun, Mar, Giov, Ven: 19:30-23
Sab, Dom: 12:30 – 15, 19:30-23
Mercoledì chiuso
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