Oggi vi racconto un pò la mia vacanza minorchina, ovviamente anche dal punto di vista culinario (ma non solo)!😜😜
Il pesce è ottimo, vastissima la varietà dei crostacei e le cozze strepitose: vengono servite in vari modi ma, a mio avviso, al vapore danno il massimo!
Un piatto tipico del posto è la zuppa di aragosta, chiamata Caldereta de langosta: viene servita in brodo, ma non é stata di mio gradimento perché l’aragosta, sinceramente, la preferisco alla brace, metodo di cottura che secondo me ne esalta tutta la naturalezza.
La paella, invece, piatto tradizionale della cucina spagnola, se fatta bene è spettacolare, se poi la si accompagna rigorosamente con un boccale di sangria … meglio ancora!
Anche i formaggi non sono stati di mio gradimento, così come non ho accettato il culto dei finger food da gustare freddi o preriscaldati: non sono il mio forte, quindi bocciati alla grande!
Per il resto mi è piaciuto tutto, senza contare l’atmosfera di relax che la domina e che, a mio avviso, è necessaria dopo un anno di intenso lavoro: Minorca, non a caso, è denominata “isola della calma”, adagiata com’è su acque di color turchese, che la rendono un rifugio accogliente ma al tempo stesso un pò misterioso, ideale per chi cerca pace, silenzio e tranquillità.
Il mare è davvero meraviglioso: con le sue 80 spiagge e calette, molte delle quali ancora vergini, è senza dubbio l’isola delle Baleari più magica e … rullo di tamburi … meno conosciuta dal turismo di massa, cosa che non mi dispiace affatto!
Per non parlare delle pescate a mani nude e delle caprette in libertà sulla spiaggia che mi hanno divertita tantissimo: è stato un modo di riprendermi uno spazio tutto mio, un tempo senza fretta, non disturbato dalla vita di città, dai ritmi frenetici di lavoro e dalla smania di correre ovunque.
Grazie Minorca per questa bella accoglienza!
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