Ieri sera ho avuto la fortuna di conoscere Ciro Savarese ed essere totalmente immersa nella sua arte bianca.
Una famiglia di pizzaioli la sua, una delle più antiche di Napoli, ma anche passione, rispetto e umiltà, che sono tra l’altro le sue regole di vita.
La protagonista della serata è stata una pizza che spesso viene mortificata per l’uso di formaggi indecifrabili e dozzinali, ma che da Savarese diventa musa assoluta: si tratta della cosiddetta Quattro Latti, condita con Fior di latte di Agerola, Blu di bufala, Cacioricotta del Cilento e il conciato romano, tutti formaggi ottenuti da latte di vacca, bufala, capra o pecora.
L’eccellenza di questi prodotti rende la Quattro Latti uno scoppio di sapori.
Non sono passate di certo inosservate le squisite montanarine, che hanno aperto la serata, condite una con ricotta, granella di pistacchio e mortadella Favola, l’altra con ragù napoletano, provola e parmigiano.
Particolare cura Ciro dedica alla lievitazione, che ci ha raccontato come fosse davvero una storia d’amore.
Del resto la panificazione è anche questo, passione, bravura e tanto, tantissimo amore.
E sembra che a Ciro questi “ingredienti” non manchino mai!
In accostamento alle pizze le raggiuati birre del birrificio San Biagio.
Abbiamo concluso la serata con una freschissima e delicata capresina, rigorosamente home made, accompagnata da ottimi distillati.
Assolutamente da non trascurare l’ambiente raffinato che ci ha accolto grazie al recentissimo restyling, frutto di ben cinque ristrutturazioni nel corso degli anni, che hanno seguito l’incredibile evoluzione di Ciro.
Ancora complimenti Maestro!
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